Un momento con Tom Burke, Intervista Marieclaire agosto 2017

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view post Posted on 22/8/2017, 10:04
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non si vede bene che col cuore.L'essenziale è invisibile agli occhi

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INTERVISTA DI LUCY PAVIA. FOTOGRAFIE DI DANIEL NADAL
UN MOMENTO CON
Tom
Burke

Stai per interpretare Cormoran Strike nell’adattamento televisivo della trilogia thriller di Robert Galbraith (JK Rowling). Cosa ti ha attirato del ruolo?
“Amo la sua diversità. Ha un lato burbero e monosillabico, ma anche un lato ricco di calore e sagacia. Poi la relazione con Robin [interpretata da Holliday Grainger] e la loro amicizia che a tratti sembra ambigua è stata esposta perfettamente nei libri…”

JK Rowling ti ha dato qualche dritta su come interpretarlo?
“Lei ha detto che [Cormoran ndt] non si autocommisera mai. Questa cosa dev’essere uscita mentre giravamo ogni scena, perché lui soffre sempre in un modo o nell’altro.”

Strike è un veterano che ha perso parte della sua gamba in Afghanistan. Hai mai parlato con qualcuno che ha avuto la sua stessa esperienza?
“Sì, ho parlato con due ragazzi. Uno si chiamava Barney. Faceva parte dell’esercito e ha perso anche lui la stessa parte di gamba di Cormoran. L’ospedale militare pare sia un posto molto solidale, perché sei circondato da persone con cui hai qualcosa in comune. Dicono che c’è molta competitività durante la riabilitazione, ma in maniera positiva.”

Alan Rickman era il tuo padrino. Ti aveva dato qualche consiglio?
“Oh Dio, ogni volta che parlavo con lui. Ancora mi sciolgo. Ha avuto una grande influenza su come mi sono avvicinato alla recitazione, così come mia madre e mio padre [gli attori David Burke e Anna Calder-Marshall], se non di più, perché credo che lui pensasse che un padrino serva a guidarti, anche se non è una cosa religiosa. Anche se, sai, lui parlava del teatro come se fosse una religione. Diceva: “Scegli la tua religione attentamente””.

Eri circondato da attori mentre crescevi?
“Quando i miei genitori erano al RSC a Stratford, ero sempre circondato dalla compagnia, con adulti come mia madre e mio padre che avevano un modo differente di relazionarsi con i bambini. Ricordo una giocosità in cui mi crogiolavo. Mia madre e mio padre non erano i tipi da creare nuovi contatti, ma entrambi i miei padrini erano attori e avevamo molte persone che venivano a visitarci e io ascoltavo le loro storie. Andavamo anche molto spesso a teatro. Era eccitante. Penso di non aver avuto alternative!”

Hai interpretato molti personaggi oscuri. C’è qualcosa che cerchi in particolare?
“Non so mai cosa cerco, ma o attira il mio interesse o no. Se leggo qualcosa che non mi interessa, può anche essere il copione più bello, ma sarebbe come nuotare nella melassa. E quando mi interessa non vedo l’ora di lavorarci su e leggerlo ancora.”

Ci sono attori con cui hai lavorato che non erano come ti aspettavi?
“Sir Ian McKellen è un clown meraviglioso, un grande attore classico, ma ha anche un lato buffo. Non distribuisce interpretazioni, è più fisico - sa come ottenere una risata, ed è meraviglioso stargli intorno.”

Non sei su Twitter né Instagram. Come mai questa decisione?
“Non mi piace concedermi una sorta di portavoce. Mi piace l’idea dei fans, ma follower significa qualcos’altro per me. E’ un mondo strano, per questo l’ho sempre evitato”

Il Richiamo del Cuculo comincerà questo mese su BBC One

Traduzione a cura di Theda
 
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